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La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP
si riferisce al seme allo stato secco degli ecotipi locali della
specie leguminosa Lens culinaris Moench. La Lenticchia di
Castelluccio di Norcia IGP è ottenuta da piante dalle dimensioni
ridotte, alte tra 20 e 40 cm, che hanno un ciclo di vita annuale
e fioriscono tra maggio ed agosto; i fiori sono piccoli e
bianchi con sfumature celesti e i baccelli contengono da uno a
tre semi tondeggianti. La tecnica colturale adottata è quella
tradizionale, in uso da centinaia di anni, che prevede siano
effettuate operazioni di aratura ed erpicatura all’inizio della
primavera, quando il manto nevoso si scioglie; la semina invece
dalla metà di marzo alla metà di maggio, a cui fa seguito il
processo di rullatura dei campi per facilitare la germinazione.
Trascorso un mese e mezzo circa dalla semina del prodotto, si ha
generalmente la fioritura delle piante. L’elevata frequenza
delle piogge ed i precoci freddi autunnali accorciano il periodo
di maturazione della lenticchia costringendo gli agricoltori
allo sfalcio (“carpitura”) e successiva trebbiatura entro
agosto. Le piante vengono lasciate essiccare nel campo, raccolte
in mucchietti e disposte su file, e quindi trebbiate nell’aia
per l’estrazione dei semi. La Lenticchia di Castelluccio di
Norcia IGP si presenta sotto forma di semi molto piccoli,
appiattiti e tondeggianti, dalla buccia molto fine e di colore
variabile dal verde screziato al marroncino chiaro (alcuni semi
possono essere tigrati). La zona di produzione della Lenticchia
di Castelluccio di Norcia IGP interessa i comuni di Norcia, in
provincia di Perugia e Castel Sant’Angelo su Nera, in provincia
di Macerata, rispettivamente nelle regioni Umbria e Marche. Il
territorio ricade integralmente all’interno del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini. Originaria dell’Asia Minore, la lenticchia
è una delle piante alimentari note all’umanità da tempi tanto
remoti da essere ricordata anche nella Bibbia. L’uso di questo
legume è conosciuto da millenni, come dimostra il ritrovamento
di semi in tombe neolitiche datate 3000 a.C. La Lenticchia di
Castelluccio di Norcia IGP ha in particolare una storia
antichissima, che risale fino alle origini della civiltà
agricola umbra. Le tecniche di produzione di questo legume sono
infatti le medesime utilizzate sin da tempi antichi. La
Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP deve essere riposta in
recipienti di coccio, vetro o carta, collocati in ambienti
freschi ed asciutti dove si può conservare anche per lunghi
periodi. Una volta cotte, le lenticchie vanno conservate in
frigorifero. Caratterizzate da una buccia particolarmente fina e
tenera, a differenza degli altri legumi non devono essere
preventivamente ammorbidite. Consumate previa cottura, possono
essere utilizzate sia nella preparazione di primi che di secondi
piatti. I suoi pregi gastronomici sono un tempo di bollitura non
superiore ai 30 minuti e la capacità di mantenere la cottura,
che rendono questo prodotto adatto per primi piatti quali zuppe
o pasta, ma anche e soprattutto come contorno. È infatti
l’ideale accompagnamento dei salumi umbri e il tradizionale
compagno di cotechino e zampone. Il prodotto è immesso in
commercio nella tipologia Lenticchia di Castelluccio di Norcia
IGP. È commercializzato in sacchetti di juta o in confezioni di
cartone o plastica, di peso di 250 e 500 g e da 1 kg. Sul
mercato è inoltre disponibile come prodotto trasformato
(lenticchie stufate o lessate) ottenuto da Lenticchia di
Castelluccio di Norcia IGP confezionato in barattoli da 400 g.
La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, unica per le
ridotte dimensioni e il sapore inconfondibile, è una delle
protagoniste della famosa “fioritura” dei piani di Castelluccio,
evento naturale che ogni anno nei mesi estivi offre uno
spettacolo suggestivo di colori e profumi.
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