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I Maccheroncini di Campofilone IGP sono una
pasta secca ottenuta dalla lavorazione delle uova e della farina
di grano tenero o della semola di grano duro. Le fasi di
produzione dei Maccheroncini di Campofilone IGP si dividono in:
impasto, sfogliatura, taglio, essicazione e devono avvenire
nella zona geografica di riferimento. La percentuale di uova che
viene utilizzata nell’impasto varia da un minimo di 7 ad un
massimo di 10 uova per ogni kg di semola di grano duro oppure di
farina di grano tenero. L’impasto viene prima sfogliato a mano,
oppure estruso in bronzo e tagliato su rulli fino ad ottenere il
corretto spessore. Dopo aver eseguito il taglio, si procede alla
fase di essiccazione, ponendo i maccheroncini su foglietti
rettangolari di carta alimentare bianca di lunghezza compresa
fra 32 e 35 cm e larghezza di 22-26 cm. Una volta richiusi, i
foglietti vengono riposti ad essiccare negli appositi telai ad
una temperatura compresa tra 28-40°C per 24-36 ore e
successivamente confezionati nello stabilimento di produzione. I
Maccheroncini di Campofilone IGP sono lunghi tra i 35 e i 60 cm,
larghi da 0,80 a 1,20 mm e di uno spessore compreso tra i 0,3 e
0,7 mm. Tale proporzione, unitamente al processo di essicazione
lento, determina un’elevatissima resa del prodotto, da cui
consegue l’alta capacità assorbente dei maccheroncini che
trattengono una quantità di condimento superiore rispetto ad
altre tipologie di pasta. La zona di produzione dei
Maccheroncini di Campofilone IGP interessa il territorio del
comune di Campofilone in provincia di Fermo, nella regione
Marche. La produzione artigianale dei Maccheroncini di
Campofilone IGP è la manifestazione della tradizione popolare
dell’omonimo borgo medioevale, tramandata di generazione in
generazione. L’ingegno e la fantasia delle donne campofilonesi
sono state stimolate dalla necessità di sopperire alla mancanza
di alcuni alimenti, come le uova, non sempre a disposizione nel
corso dell’anno. La pasta essiccata, infatti, era più
conveniente di quella fresca perché si conservava nelle madie e
poteva essere consumata durante tutto l’anno. La grossolanità
del taglio aveva l’inconveniente di far incurvare la pasta che
si rompeva in più punti. La panella, allora, iniziò ad essere
tagliata in fili sottilissimi, che non si spezzavano. Già nel
1400 i Maccheroncini venivano considerati un piatto prelibato e
citato in una corrispondenza dell’Abbazia di Campofilone, in
alcuni documenti del Concilio di Trento e nei quaderni di
ricette di alcune case nobili. Ma è con l’inizio del 1900 che a
Campofilone massaie e locandiere cominciarono a far degustare i
Maccheroncini, dalla caratteristica forma di fili lunghi e fini.
I Maccheroncini di Campofilone IGP si conservano in luogo fresco
e asciutto. La tradizionale ricetta prevede di condirli con ragù
di carne e abbondante pecorino, ma la vicinanza al mare della
zona di produzione fa sì che lungo la costa vengano degustati
anche con ragù di pesce. I Maccheroncini di Campofilone IGP sono
immessi in commercio in astucci di cartone alimentare,
contenenti i foglietti di carta alimentare bianca che li
avvolgono. Esistono astucci da 250 g (pari a 2 foglietti), da
500 g (pari a 4 foglietti) o da 1000 g (pari a 8 foglietti) di
prodotto netto. Sono ammesse confezioni di cartone destinate
alla ristorazione collettiva, di peso superiore, e confezioni
particolari di carta paglia da 500 g e da 1 kg, chiuse con lo
spago annodato e sigillato con ceralacca, sulla quale è apposto
il logo aziendale. I Maccheroncini di Campofilone IGP si
distinguono dalle altre paste alimentari per la sottigliezza
della sfoglia e il taglio finissimo: tali caratteristiche
consentono un limitato tempo di cottura, pari ad un minuto
nell’acqua bollente, ma che può avvenire anche ponendo il
prodotto direttamente nel condimento senza lessarlo.
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