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PECORINO |
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Produzione: intero territorio regionale con particolare
diffusione nelle zone interne. Formaggio prodotto con latte
ovino crudo di provenienza locale. In passato era
particolarmente utilizzato, nel territorio del comune di Visso e
nelle zone limitrofe, il latte della pecora sopravissana ed era
chiamato pecorino Vissano. Forma cilindrica a facce piane e
scalzo leggermente convesso, crosta giallastra, altezza 6-10 cm,
diametro 14-20 cm, peso kg 1-2,5; pasta bianca scarsamente
occhiata di sapore sapido e pastoso delicatamente aromatico; il
formaggio stagionato ha la crosta unta di olio di oliva di
colore tendente al rossastro, pasta compatta di colore giallo
paglierino, gusto e aroma intensi. Lavorazione: al latte appena
munto si aggiunge caglio naturale di provenienza locale. Nella
zona dei Monti Sibillini e a Monte Rinaldo è tipica la
consuetudine di aromatizzare il caglio con erbe locali. In
particolare si utilizzano il serpillo, basilico, maggiorana,
fichi verdi, germogli di rovo e di buglossa oltre a chiodi di
garofano, noce moscata, pepe nero, rosso d'uovo e un cucchiaino
di miele. Il tutto, ridotto in pasta da sciogliere nel latte,
conferisce al pecorino un aroma particolare e una maggiore
digeribilità. E’ possibile l’aggiunta di fermenti lattici per
guidare la fermentazione purché non vengano alterate le
caratteristiche tipiche del prodotto. Coagula in venti-trenta
minuti, la rottura della cagliata si effettua delicatamente con
le mani o con attrezzi appositi in particelle della dimensione
di una nocciola per il prodotto fresco e di un chicco di riso
per lo stagionato; dopodiché si lascia riposare per alcuni
minuti. Dopo queste operazioni, la massa viene messa nelle
fascere e pressata con il palmo delle mani per favorire lo
spurgo del siero. Frequente la semicottura della cagliata per il
prodotto stagionato che avviene a 45-48°. La salatura si
effettua a secco mettendo le forme sotto sale fino ad un massimo
di due giorni. La maturazione avviene in ambiente fresco ed
umidità media, dove le forme vengono rigirate giornalmente e
lavate a giorni alterni con acqua e siero tiepido. La vendita al
dettaglio non va effettuata prima di venti giorni. Frequente la
stagionatura del prodotto fino a oltre un anno. Le tecniche di
caseificazione tramandateci dagli antichi romani prevedono
l'utilizzo delle erbe aromatiche. |
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