|
Il Prosciutto di Carpegna DOP è un prodotto di salumeria, crudo
e stagionato, ottenuto dalla lavorazione delle cosce fresche di
suini. Dopo la macellazione, le
cosce vengono isolate dalla carcassa e sottoposte a
refrigerazione per 24 ore, prima della rifilatura tramite
“taglio corto classico”. Le carni subiscono una prima fase di
salagione che dura sette giorni, al termine della quale viene
eliminato il sale in eccesso e si procede alla seconda
salagione, che si protrae per non oltre 11 giorni. Dopo un
periodo di riposo, le cosce vengono lavate, asciugate, e private
del grasso in eccesso. Quindi avviene la pre-stagionatura in
condizioni ambientali controllate. Caratteristica di questa fase
è la tradizionale legatura, mediante corda passata “a strozzo”
nella parte superiore del gambo. La superficie non coperta dalla
cotenna viene protetta con un composto, applicato a mano,
costituito da strutto, farina e aromi naturali. I prosciutti
vengono successivamente trasferiti in appositi locali di
stagionatura, caratterizzati da temperature comprese tra 5 e
20°C. Il periodo della stagionatura, dalla salagione alla
commercializzazione, dura non meno di 13 mesi. Il Prosciutto di
Carpegna DOP ha forma tondeggiante (cosiddetto “addobbo”),
tendente al piatto, con peso non inferiore a 8 kg. Al taglio il
colore è tendenzialmente rosa salmonato con giusta quantità di
grasso solido, di colore bianco rosato. Il gusto è delicato e
dolce ma anche fragrante e aromatico. La zona di produzione del
Prosciutto di Carpegna DOP interessa il comune di Carpegna, in
provincia di Pesaro-Urbino, nella regione Marche. I suini
utilizzati per la produzione devono essere nati, allevati e
macellati esclusivamente nel territorio delle regioni Marche,
Lombardia ed Emilia-Romagna. La tradizione dell’allevamento dei
suini allo stato brado nel territorio di Carpegna risale al XV
secolo. Il primo documento storico circa l’usanza di salare
carni e prosciutti è l’atto con cui nel 1407 il conte
Guidantonio di Urbino ordinò che tutti i lunedì si facesse
mercato nel confinante paese di Montecerignone, vietando altresì
di vendere altrove “porci e carni salate”. Le prime
testimonianze specifiche sulla produzione di prosciutti in
quest’area geografica risalgono al periodo in cui Carpegna era
un vicus del vicino municipio romano di Pitinum Pisaurense.
Il Prosciutto di Carpegna DOP disossato si conserva a una
temperatura di 7-10°C, mentre quello con l’osso a 15-20°C. È
preferibile affettare il prodotto poco prima di consumarlo,
evitando di eliminarne il grasso che ne esalta le
caratteristiche organolettiche e proteggerlo con carta
alimentare, perché l’aria e la luce tendono ad asciugarne la
superficie provocando la perdita di alcune peculiarità. Se
tagliato con il coltello, lo spessore della fetta non dovrebbe
superare il millimetro. È ottimo come ingrediente nella
preparazione di piatti come il “risotto al Prosciutto di
Carpegna DOP”, le crespelle con prosciutto e ricotta, gli
involtini al vino bianco e i saltimbocca alla romana. Si abbina
bene con vini bianchi secchi, corposi, morbidi. Il prodotto è
immesso in commercio nella tipologia Prosciutto di Carpegna DOP.
È commercializzato intero, disossato pressato o disossato
“all’addobbo”, a tranci e affettato, sfuso o confezionato
sottovuoto oppure in atmosfera modificata. Trascorsi 400 giorni
dall’inizio della lavorazione, il Prosciutto di Carpegna DOP
stagionato viene sottoposto ad analisi mediante la tecnica della
“puntatura” in cui viene testato da tecnici esperti in cinque
precisi punti con un ago di osso di cavallo che, essendo molto
poroso, trattiene per qualche secondo gli aromi della carne.
|
|