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Il Ciauscolo IGP è un prodotto di salumeria insaccato a grana
fine, ottenuto dalla doppia macinatura di tagli pregiati di
carne suina quali pancetta, spalla e rifilature di prosciutto e
lonza. La carne, prima della lavorazione, viene conservata
all’interno di celle frigorifere per un periodo di 2-10 giorni a
partire dalla data di macellazione, in modo tale da raggiungere
il giusto grado di raffreddamento. I tagli di carne devono
essere selezionati e puliti accuratamente con l’asportazione
delle parti connettivali più grandi e il grasso in eccesso.
Vengono quindi aggiunti sale, pepe nero macinato, vino e aglio
pestato. La carne ottenuta viene tritata in 2-3 fasi,
utilizzando stampi di diverse dimensioni fino ad arrivare a una
larghezza dei fori di 2-3 mm. La lavorazione della carne con gli
aromi e le spezie può essere effettuata a mano o a macchina.
L’impasto viene insaccato in un budello naturale di maiale o di
bovino opportunamente dissalato e successivamente legato alle
due estremità con spago. Il prodotto viene quindi sottoposto ad
asciugatura che porta ad una rapida disidratazione delle
frazioni superficiali. Dopo l’asciugatura, il prodotto può
essere sottoposto al trattamento di affumicatura. La
stagionatura avviene per un minimo di 15 giorni in locali ben
areati e con temperature comprese tra gli 8 e i 18°C. Il
Ciauscolo IGP ha forma cilindrica, con diametro di 4,5-10 cm e
una lunghezza compresa tra i 15 e 45 cm. Il peso varia da 400 g
a 2,5 kg. La consistenza è morbida con tendenza alla
spalmabilità. La fetta si presenta omogenea, di colore
rosso-roseo uniforme. Ha un profumo delicato, tipico e speziato
con un gusto sapido, saporito e delicato, mai acido. La zona di
produzione del Ciauscolo IGP interessa alcuni comuni delle
province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Le origini
del Ciauscolo IGP sono da ricercare nella tradizione contadina
delle Marche, nella quale tutti i prodotti derivanti dalla
macellazione del maiale costituivano una riserva di proteine
indispensabili per affrontare il lungo inverno e il duro lavoro
dei campi. Secondo gli etimologi infatti, la parola “ciauscolo”
deriverebbe dal latino ciabusculum, cioè piccolo pasto o piccolo
cibo da portare con sé in campagna per consumarlo come spuntino
tra la colazione e il pranzo. Tuttavia, per trovare la prima
menzione del prodotto, bisogna aspettare un atto notarile di
metà Settecento appartenente al territorio di Visso. Altre
attestazioni storiche sono presenti all’interno dei Prezzi dei
generi, documento risalente al 1851 conservato nell’Archivio
Notarile del Comune di Camerino, in cui il ciauscolo è citato
nella lista dei prodotti alimentari. Il Ciauscolo IGP va
conservato a temperature non troppo elevate. Generalmente viene
consumato fresco dai 20 ai 30 giorni sino ad un periodo massimo
di due mesi dopo la preparazione. La sua consistenza
particolarmente morbida e cedevole al tatto rende il prodotto
spalmabile, distinguendolo dagli altri insaccati. È ottimo come
spuntino o antipasto spalmato su crostini, fette di pane e
bruschette. Si abbina bene ai formaggi e ai vini del territorio
di origine. La particolare morbidezza alla base della tipica
spalmabilità del Ciauscolo IGP è il frutto di un insieme di
caratteristiche, quali la percentuale di grasso contenuta, la
tecnica di macinatura utilizzata e le condizioni di umidità
dell’ambiente.
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